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Efficienza Energetica

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Risparmio Energetico

Controllare la pressione dei pneumatici almeno una volta al mese

19 Giugno 2017

Accertandoti regolarmente che la pressione dei tuoi pneumatici sia quella corretta (indicata dalla casa costruttrice per ciascun modello) puoi ridurre di circa il 3% i consumi di carburante e risparmiare oltre 60 euro all’anno.

Se la pressione dei tuoi pneumatici è inferiore al livello ottimale si ha un extra-consumo di carburante variabile tra il 2% e il 4% dovuto alla maggiore resistenza al rotolamento (+10%), ovvero un maggior attrito tra pneumatici e fondo stradale, con conseguenti dissipazioni di energia.
I pneumatici sgonfi comportano anche perdite di aderenza e minore controllo del veicolo, soprattutto sul bagnato, e aumentano la distanza di frenata.
Inoltre i pneumatici sgonfi si logorano più velocemente, per cui durano il 40% in meno e vanno cambiati prima.
Per evitare tutto ciò, controlla la pressione dei tuoi pneumatici ogni due settimane se puoi, o almeno una volta al mese. Le perdite d’aria che fanno sgonfiare i pneumatici sono del tutto naturali e ogni mese fanno ridurre la pressione di circa il 5%.

Come si controlla la pressione?
Non a occhio! Uno pneumatico può subire un abbassamento di pressione senza che vari il suo aspetto. Un controllo accurato si può avere solo con un misuratore preciso della pressione. Inoltre, bisogna sempre misurare la pressione dei pneumatici a freddo avendo guidato meno di 3km oppure dopo 10 minuti dallo spegnimento del motore. Nel caso di veicolo a pieno carico occorre gonfiare i pneumatici di 0,2-0,3 bar oltre il valore indicato dalla casa costruttrice.

A che pressione bisogna gonfiare i pneumatici?
La pressione alla quale gonfiare i pneumatici è indicata dalla casa costruttrice per ogni specifico modello di autovettura, ed è riportata nel libretto “uso e manutenzione” dell’auto e in genere anche su un apposito adesivo sulla portiera o sul portellino del carburante. In genere, per le utilitarie di classe media la pressione ottimale a cui devono essere mantenuti i pneumatici varia tra i ~2,2 e i 2,4 bar.

Altre iniziative:
Se è giunto il momento di sostituire le gomme della tua auto, ovvero generalmente se hai percorso più di 50.000-60.000 km, potresti comprare i pneumatici “fuel saver”.

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Evitare di riscaldare il motore a veicolo fermo

19 Giugno 2017

Quando avvii l’auto, evitare di riscaldare il motore a veicolo fermo ti fa risparmiare fino a 2 litri di carburante al mese, circa 60 euro all’anno.*

Quando accendi la tua auto, non è necessario premere sull’acceleratore per “riscaldare” il motore a veicolo fermo. Così facendo aumenti solo i consumi di carburante e le emissioni di gas a effetto serra. Si può partire subito dopo l’avviamento senza danneggiare minimamente il motore, anche nel caso delle auto diesel.
Questo piccolo accorgimento può farti risparmiare fino a 2 litri di carburante al mese.

Altre iniziative
Spegni il motore in caso di coda, di sosta davanti a un passaggio a livello o comunque in caso di fermate superiori ai due minuti. I motori moderni consumano circa 0,5 litri di carburante l’ora anche quando sono in folle, quindi spegnere il motore può procurare in maniera semplice importanti risparmi. Secondo un’indagine inglese gli italiani sono quelli che in Europa sprecano più carburante da fermi.

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Utilizzare le marce alte

19 Giugno 2017

Inserendo le marce più alte quando le condizioni lo consentono (ad esempio a 40 km/h utilizzando la quarta, anzichè la terza) puoi risparmiare oltre 40 euro all’anno, in media il 10% di carburante per ogni tragitto.

A parità di velocità, si consuma di più utilizzando una marcia bassa che una marcia alta. Evitando di spingere il motore sempre al limite del numero di giri consentito e inserendo tempestivamente le marce alte puoi risparmiare oltre il 10% di carburante per ogni tragitto.
Infatti, per ottenere la massima potenza motrice con i minimi consumi occorre viaggiare sempre con la marcia più alta possibile e al numero più basso di giri, poichè le perdite per attriti interni sono maggiori alle più alte velocità del motore. Occorre dunque passare al più presto al rapporto superiore, inserendo la marcia più alta che il motore può sopportare ad una data velocità di percorrenza, e scalare la marcia il più tardi possibile.

Come fai a sapere quando passare ad una marcia più alta?

Guarda il contagiri della tua automobile. Il motore a benzina dovrebbe viaggiare sempre tra i 1.500 e i 2.500 giri al minuto, il diesel tra i 1.300 e i 2.000 giri al minuto.
Pertanto quando il motore raggiunge 2000 giri (per un diesel), oppure 2500 giri (per un benzina) è consigliabile scalare ad una marcia più alta, mentre solo quando scende a 1.300/1.500 giri al minuto va scalata la marcia al livello inferiore. Inserendo ad esempio tempestivamente la 4a quando si è raggiunta la velocità di 40 km/h si può risparmiare oltre il 20% di carburante rispetto al caso che si viaggi in 3a, e oltre il 50% rispetto alla 2a.

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Mantenere un’andatura regolare in città

19 Giugno 2017

Evitare frenate o accelerazioni brusche e cercare di anticipare la dinamica del traffico, prevenendo i rallentamenti, ti consente di ridurre il consumo del carburante in città di almeno il 10%, con un risparmio di oltre 90 euro all’anno.

Accelerare troppo rapidamente, più del necessario, e frenare bruscamente sono comportamenti non solo anti-sociali, ma anche anti-ecologici e anti-economici, in quanto fanno aumentare i consumi di carburante. Infatti, evitando manovre discontinue si riesce a trasmettere la massima potenza al motore con i minimi consumi. In frenata buona parte dell’energia è persa in attriti meccanici, riscaldando gli organi del motore; nelle accelerazioni è richiesto un dispendio extra di energia per spingere il motore.
Mantenere una velocità costante anche nella guida in città, anticipando la dinamica del traffico, ti permette di risparmiare dal 10% al 25% di carburante. Inoltre una guida più regolare comporta un maggior comfort, in quanto produce meno rumori e minore forze trasversali, e riduce il rischio di incidenti.

Come guidare in città?
Ecco alcuni semplici accorgimenti per mantenere un’andatura quanto più possibile costante e regolare:
realizzare una partenza morbida e accelerare con dolcezza;
adottare uno stile di guida previdente, prevenendo i rallentamenti;
fare un corretto uso del freno motore: se si deve frenare perchè si va incontro a rallentamenti conviene alzare in anticipo il piede dall’acceleratore mantenendo la marcia ingranata così che l’auto rallenti spontaneamente bloccando il flusso di carburante al motore;
sfruttare l’inerzia dell’auto: se si deve iniziare una salita non occorre rallentare altrimenti si elimina parte dello slancio che l’auto già ha. Inoltre, un’andatura regolare consente anche di ridurre notevolmente le emissioni di sostanze inquinanti: non solo per i minori consumi, ma anche perchè i dispositivi di abbattimento degli inquinanti (marmitte catalitiche) danno performance migliori a regime costante.

Altre iniziative:
Quando le condizioni lo consentono, procedere con la marcia più alta possibile (così si risparmia fino al 10% di carburante per ogni tragitto)
Evitare se è possibile l’uso dell’auto per brevi tragitti (in Europa il 30% dei tragitti copre distanze inferiori a 3 km).

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Mantenere una velocità moderata in autostrada

19 Giugno 2017

Quando viaggi in autostrada ti basta mantenere un’andatura di 110 km/h anzichè di 130 km/h per risparmiare fino al 35% del carburante, 110 euro in un anno, senza una significativa perdita di tempo (solo circa 8 minuti in più su un tragitto di 100 km).

Quando la tua vettura si muove, deve lottare contro l’attrito: la resistenza dell’aria, del suolo, del motore. E più veloce vai, maggiori sono le forze resistenti da superare.
Ad una velocità prossima a quella massima consentita dal proprio autoveicolo si ha un notevole spreco di carburante.
Infatti, superata la velocità di 90-100 km/h una parte sempre crescente della potenza del motore è destinata a vincere gli attriti senza trasformarsi in lavoro utile.

Per ogni autoveicolo esiste una velocità che si definisce “velocità economica”, che corrisponde all’incirca ai 2/3 della velocità massima: essa consente le più alte prestazioni con il minimo consumo.

Altre iniziative:
Tieni chiusi i finestrini dell’auto quando sei in autostrada, perchè causano correnti addizionali che fanno aumentare la resistenza all’avanzamento del tuo autoveicolo, così come i consumi. In termini economici, solo se si viaggia al di sotto degli 80 km/h conviene tenere un po’ i finestrini abbassati per rinfrescare l’abitacolo, anzichè usare l’aria condizionata.
Nelle partenze/fermate durante le soste e nell’uso del cambio marce mantieni uno stile di guida fluido e regolare, senza manovre/cambi discontinui.
Quando affronti colline (salite/discese) utilizza il freno motore e l’inerzia dell’auto: mantenendo la marcia ingranata e alzando il piede dall’acceleratore si blocca il flusso di carburante al motore.

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Usare correttamente l’aria condizionata in auto

19 Giugno 2017

Un uso intelligente dell’aria condizionata quando sei in auto, ad esempio mantenendo una temperatura non troppo bassa o spegnendo il condizionatore un po’ prima di scendere, ti permette di ridurre dal 20% al 7% il sovraconsumo di carburante e risparmiare 55 euro all’anno.

Quando il motore della tua auto oltre a far muovere le ruote deve anche far funzionare il compressore del gas refrigerante, consuma di più.
Un utilizzo inefficiente dell’aria condizionata può portare a consumi di oltre il 20% più elevati, specialmente se bisogna raffreddare molto l’abitacolo e la macchina è ferma nel traffico. Ma basta qualche piccolo accorgimento per usare l’aria condizionata in maniera intelligente, senza ridurne utilità e benefici.

Ad esempio:
se quando entri in auto l’abitacolo è molto caldo non azionare subito l’aria condizionata, ma tieni per qualche minuto i finestrini abbassati prima di cominciare a muoverti (o muovendoti a velocità moderate), cos da far uscire rapidamente l’aria rovente;
regola poi l’aria ad una temperatura non troppo bassa (ad esempio non meno di 23 gradi in estate): una differenza di temperatura eccessiva rispetto a quella esterna oltre ad essere anti-economica è anche dannosa per la salute;
spegni l’aria condizionata un po’ prima di terminare il viaggio. L’abitacolo rimarrà sufficientemente fresco ed eliminerai per l’ultimo tratto del tragitto il sovraconsumo di carburante, oltre a limitare lo sbalzo termico dannoso per il tuo organismo;
fai una corretta manutenzione dell’impianto di condizionamento, in particolare sostituendo il filtro alle scadenze previste. Se è intasato, ostacola la corretta circolazione dell’aria anche se si imposta la ventola alla massima velocità.
Quando usi l’auto d’estate, è più conveniente azionare l’aria condizionata o tenere i finestrini abbassati?
Attenzione! L’aria condizionata non sempre è il modo migliore di refrigerare l’abitacolo. A basse velocità conviene tenere i finestrini aperti, che comportano un minor consumo aggiuntivo di carburante rispetto a quello dovuto all’aria condizionata. Solo al di sopra degli 80 km/h l’aria condizionata, soprattutto se usata in maniera intelligente, è il modo più conveniente per refrigerare l’abitacolo.

Altre iniziative:
In auto, evita l’uso di troppe apparecchiature elettriche (Hi-fi, lettori DVD, navigatori satellitari/cellulari/lettori mp3 collegati all’accendisigari della vettura).
Spegni i fari quando non necessario/obbligatorio.

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D’estate ridurre l’uso del condizionatore in casa

19 Giugno 2017

n estate, utilizzare il condizionatore anche solo un’ora in meno ti fa risparmiare 60 euro all’anno, il 4% della tua spesa in energia elettrica.

A partire dalla fine degli anni Novanta le vendite dei condizionatori hanno registrato un notevole incremento non solo nel settore commerciale e terziario, ma anche in quello domestico.
La tecnologia ha compiuto notevoli passi avanti, permettendo di migliorare le prestazioni degli apparecchi riducendone al tempo stesso i consumi.
Ad esempio i condizionatori di nuova generazione sono spesso dotati di inverter, che regola attraverso un termostato la potenza dell’impianto in funzione delle variazioni di temperatura dell’ambiente circostante rispetto a quella impostata dall’utente.

L’efficienza dei condizionatori è segnalata dall’etichetta energetica che le case costruttrici devono inserire sui nuovi apparecchi: i condizionatori di classe elevata possono consumare fino al 30% in meno rispetto a quelli meno efficienti.
Pur essendo il condizionatore uno degli elettrodomestici che incide maggiormente sulla bolletta energetica delle famiglie che lo possiedono, spesso non è utilizzato in modo efficiente. Se durante i mesi estivi l’utilizzo del condizionatore a pieno carico (vale a dire, al massimo della potenza) fosse ridotto di un’ora al giorno, sarebbe possibile risparmiare circa il 4% della spesa media annua in energia elettrica di una famiglia di 4 persone.

Quali sono i modi per risparmiare energia senza eliminare i benefici derivanti dall’uso del condizionatore in casa?
spegni il condizionatore appena possibile, quando non necessario;
non posizionare il condizionatore accanto a fonti di calore;
assicurati che porte esterne e finestre siano ben chiuse quando il condizionatore è in funzione, in modo da facilitare il raffrescamento dei locali;
non impostare il condizionatore ad una temperatura troppo bassa: 24-26C sono sufficienti per contrastare il caldo, e limitando la differenza di temperatura con l’esterno (al massimo 5ºC) puoi ridurre gli sbalzi termici dannosi per la salute;
utilizzando la funzione di deumidificazione puoi regolare il condizionatore ad una temperatura più alta a parità di comfort.

Altre iniziative:
Con qualche piccolo accorgimento (arieggiare i locali durante la notte, evitare l’ingresso di aria calda dall’esterno nel primo pomeriggio, utilizzare tende o tapparelle per riparare gli ambienti) puoi evitare il surriscaldamento degli ambienti in estate.
Se devi acquistare un condizionatore nuovo scegli i modelli più efficienti.

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D’inverno tenere in casa una temperatura di 20ºC

19 Giugno 2017

D’inverno regolare la temperatura riducendola anche solo di due gradi (per esempio 20ºC anzichè 22ºC) ti permette di risparmiare dal 10% al 20% dell’energia necessaria per riscaldare la tua casa, oltre 130 euro all’anno.*

Riscaldare la tua casa comporta un notevole consumo di energia, oltre a non essere neanche salutare! Inoltre, la legge (DPR nº412/1993) indica per le abitazioni una temperatura massima consentita di 20ºC (più 2ºC di tolleranza).

Suggerimenti pratici
Regola il termostato a 20ºC d’inverno.
Oltre che sul termostato, per regolare la temperatura ottimale in tutta la casa si può agire sui rubinetti dei termosifoni chiudendo parzialmente quelli delle stanze che hanno una temperatura maggiore, in modo che il flusso dell’acqua calda dei termosifoni si diffonda di più nelle stanze più fredde. Per regolare automaticamente il flusso, in molti casi si possono installare le valvole termostatiche sui termosifoni (vedi).
Quando è acceso il riscaldamento tieni le finestre chiuse.
Riscalda solo gli ambienti abitati della casa e tieni chiuse le porte delle stanze non utilizzate.
Spurga l’aria dai termosifoni.
Evita di coprire i termosifoni con mobili o tende.

Altre iniziative:
Inserisci una tavola di materiale isolante e riflettente tra parete e termosifone, specie se questo è installato sotto una finestra, dove la parete è più sottile.
Se puoi, fai installare valvole termostatiche sui termosifoni.
Negli impianti di riscaldamento centralizzati, un sistema di contabilizzazione del calore permette di dividere la spesa condominiale sulla base dell’effettivo utilizzo del riscaldamento.
Nel caso di rifacimenti totali o nuove costruzioni, per il riscaldamento valuta l’installazione di pannelli radianti.
Usa i paraspifferi, e quando possibile abbassa gli avvolgibili.
Applica guarnizioni al profilo delle finestre.
Isola il cassonetto degli avvolgibili.
Valuta la sostituzione di finestre a vetro singolo con doppi o tripli vetri e infissi isolanti: otterrai risparmi di energia tra il 15 e il 40%.
In caso di lavori di ristrutturazione, considera che un adeguato isolamento termico delle pareti può consentire risparmi di energia fino al 70%.

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Scegliere una caldaia più efficiente

19 Giugno 2017

Se devi sostituire la tua caldaia a gas, valuta l’installazione di una caldaia a condensazione, tecnologicamente più avanzata. In questo modo puoi risparmiare il 15% di energia, oltre 130 euro all’anno, e beneficiare di notevoli agevolazioni fiscali che riducono a pochi anni il recupero della maggiore spesa.*

Nel caso si disponga di un impianto di riscaldamento autonomo e sia necessario sostituire la vecchia caldaia, è opportuno valutare se ci sono le condizioni tecniche ed economiche per installare una caldaia a condensazione.

Le caldaie a condensazione hanno un elevato rendimento grazie al recupero del calore dei fumi di scarico che nelle caldaie tradizionali viene disperso in atmosfera. In pratica i fumi di scarico e il vapore acqueo che si libera con la combustione del gas vengono fatti condensare e il calore che si libera viene ceduto all’acqua calda dell’impianto di riscaldamento.
La possibilità di modulare la potenza termica a seconda della richiesta contribuisce ad aumentare l’efficienza della caldaia.
La differenza di costo rispetto ad una caldaia convenzionale può essere recuperato in pochi anni, grazie a incentivi ed efficienza energetica.

Suggerimenti pratici

Verifica attentamente con l’aiuto di un tecnico se l’impianto esistente è adeguato all’installazione della caldaia a condensazione (per esempio la canna fumaria). Inoltre, l’eventuale presenza di un impianto di diffusione del calore progettato per utilizzare acqua a bassa temperatura (pannelli radianti o radiatori con elevata superficie) consente di sfruttare al massimo la potenzialità delle caldaie a condensazione. In questi casi il risparmio rispetto ad un impianto tradizionale arriva al 30%, ma anche quando le condizioni non sono ottimali e i radiatori richiedono alte temperature, si otterrà un risparmio fino al 15%.

Quali sono gli incentivi previsti?

Gli incentivi previsti dalla legge Finanziaria 2007 (art. 1, comma 347) prevedono una detrazione d’imposta, ripartita in tre anni, pari al 55%, delle spese sostenute per gli interventi di sostituzione di una caldaia preesistente con una a condensazione. Nel caso in cui siano presenti radiatori ad alta temperatura, l’intervento, per essere incentivato, deve prevedere anche l’installazione delle valvole termostatiche.

Altre iniziative:
Isola il cassonetto degli avvolgibili.
Installa valvole termostatiche sui termosifoni.
Usa i paraspifferi e quando è possibile abbassa gli avvolgibili.

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Sostituire lo scaldabagno elettrico con uno a gas

19 Giugno 2017

Lo scaldabagno elettrico è l’elettrodomestico che consuma di più. Valuta la possibilità di sostituirlo con uno a gas. In questo modo avrai un maggiore comfort e consumerai meno della metà dell’energia, risparmiando oltre 330 euro all’anno.

L’energia elettrica è una fonte energetica secondaria, in quanto proviene dalla trasformazione di altre fonti (come gas naturale, petrolio, combustibili solidi, dette fonti energetiche primarie), con perdite dovute ai processi di trasformazione e a trasporto e distribuzione prossime al 60%.

L’utilizzo di energia elettrica per scaldare l’acqua è dunque poco efficiente, perchè richiede l’impiego di più del doppio dell’energia rispetto al caso in cui la produzione di acqua calda sia ottenuta impiegando direttamente una fonte primaria (come il gas).

Una famiglia di quattro persone consuma mediamente 200 litri di acqua calda al giorno e se utilizza uno scaldabagno elettrico spende ogni anno poco meno di 600 euro (40% della bolletta di energia elettrica). Sostituendo lo scaldabagno elettrico con uno a gas, la famiglia sosterrebbe un costo iniziale di 800-1.000 euro, ma la sua spesa annuale per la produzione di acqua calda si ridurrebbe di circa 300-400 euro.

Il risparmio annuo consentirebbe di recuperare interamente la spesa iniziale in circa 3 anni.

Cosa fare?
Se hai uno scaldacqua elettrico valuta con un tecnico di fiducia se esistono le condizioni per sostituirlo con uno a gas.

Altre iniziative:
Accendi lo scaldabagno elettrico solo quando serve.
Concentra l’accensione dello scaldabagno elettrico nelle ore notturne se disponi di una tariffa oraria; durante la notte l’energia elettrica costa meno e contribuirai a diminuire i consumi nelle ore di picco.

Installa lo scaldabagno vicino al punto di utilizzo per evitare inutili dispersioni di calore dell’acqua calda attraverso i tubi. Verifica con un tecnico la possibilità/convenienza di installare un impianto solare termico, che consente di produrre fino al 70% del fabbisogno di acqua calda. Un impianto adeguato per una famiglia tipo di 4 persone costa circa 3.000 euro e per questo intervento la legge finanziaria 2007 prevede una detrazione d’imposta del 55%, da ripartire in 3 anni.

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