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Efficienza Energetica

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Energia responsabile – Intervista di Angela Wilkinson a Paolo Scaroni

19 Giugno 2017

Angela Wilkinson: Vorrei che iniziasse raccontandoci il suo punto di vista. Mi interessa capire l’uomo dietro i messaggi di questo Bilancio.

Paolo Scaroni: Alcuni anni fa ho incontrato Sir Adrian Cadbury, che ha scritto il primo libro sulla governance agli inizi degli anni ’90.

Sir Adrian spiega che il modo più ampio per definire la responsabilità sociale d’impresa è affermare che l’esistenza delle aziende si basa su un contratto implicito tra le imprese e la società. L’impresa è autorizzata ad operare vendendo i suoi prodotti e i suoi servizi, realizzando profitti, solo se genera benefici economici e sociali per il territorio nel quale opera. L’essenza del contratto tra la società e le imprese è che le aziende non devono perseguire i propri obiettivi di profitto a spese degli interessi a lungo delle comunità dove operano.

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Osservatorio sull’efficienza energetica

19 Giugno 2017

Negli ultimi anni l’energia è tornata al centro dell’attenzione dei mezzi di comunicazione per vari motivi tra cui il drastico aumento dei prezzi delle materie prime energetiche, le diverse e importanti crisi internazionali che hanno evidenziato il legame tra geopolitica ed energia (come in Medio Oriente, Cina, Russia etc.), l’allarme per il riscaldamento globale che ha conquistato una parte crescente dell’opinione pubblica mondiale.

La quantità di energia richiesta per soddisfare la domanda mondiale è immensa e costantemente in aumento, trainata dalla crescita economica: dal 1990 a oggi l’aumento della domanda di energia mondiale è stato superiore agli interi consumi degli Stati Uniti – che, come è noto, sono il paese che consuma più energia al mondo, più del 20% del totale. Questa immensa domanda di energia è oggi soddisfatta per circa l’80% da combustibili fossili (petrolio, gas naturale e carbone) e, in particolare, per circa il 55% dai soli idrocarburi (petrolio e gas naturale). Questi, infatti, nonostante gli alti prezzi, non solo garantiscono le necessarie quantità di energia ma presentano costi molto minori rispetto alle alternative disponibili. Inoltre, la prevalenza dei combustibili fossili non è dovuta solo a motivi economici. Il petrolio è la fonte incontrastata nel settore dei trasporti anche per la versatilità nella movimentazione e nell’uso. Il gas naturale è la fonte fossile più pulita e nella generazione elettrica minimizza le emissioni non solo di anidride carbonica (CO2) ma anche di ossidi di azoto (NOx), biossido di zolfo (SO2) e particolato. Per questi motivi il processo di affrancamento dell’economia mondiale dai combustibili fossili sarà inevitabilmente difficile e di lungo termine.

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La ricerca in Italia

19 Giugno 2017

ENEA:

Con l’insediamento del Commissario e dei sub Commissari, avvenuto il 15 settembre 2009, prende avvio l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) prevista dall’articolo 37 della Legge n. 99 del 23 luglio 2009.

Ecco invece alcuni dei progetti già avviati da tempo:
Progetto energia distribuita e fonti rinnovabili
Il progetto “energia distribuita e fonti rinnovabili” intende sviluppare le tecnologie della generazione distribuita dell’energia,prodotta soprattutto da fonti rinnovabili, compresa quella degli impianti in grado di fornire un sistema integrato di distribuzione locale di energia elettrica, calore e freddo.
Progetto bio combustibili
La crescita della competitività dei biocombustibili è al centro di quest’altro progetto che intende sviluppare le colture energetiche e i distretti agro-energetici determinando al contempo benefici in termini ambientali, nello sviluppo di un’industria nazionale dei biocombustibili e nuove prospettive di sviluppo per il sistema agricolo nazionale.
Progetto efficienza energetica ed ecobuilding
Il Libro verde della Commissione Europea “Una strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva e sicura” e il 7° programma comunitario di azioni in materia di ambiente, individuano nell’efficienza energetica un potente strumento operativo per realizzare la politica energetica comunitaria, per ridurre i consumi di energia primaria, per mitigare le emissioni di CO2 e di altri gas che impattano sull’equilibro globale del clima.

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La ricerca in Europa: il quadro normativo europeo e il programma di ricerca

19 Giugno 2017

In tale contesto, la direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 2003 che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra nella Comunità ha per scopo, tenuto conto dell’impatto sullo sviluppo economico e sull’occupazione, il massimo rispetto degli impegni assunti.
Inoltre, il sistema di scambio fornirà agli Stati membri un aiuto per la determinazione della quantità totale di quote di emissioni da assegnare.

Ecco alcune principali leggi che disegnano la cornice entro la quale poi nascono le iniziative in sede comunitaria.
L’efficienza energetica assume un ruolo di primo piano tra gli obiettivi dell’Europa, infatti è stata emanata la direttiva 2006/32 relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e ai servizi energetici. La direttiva ha lo scopo di migliorare l’efficienza degli usi finali dell’energia sotto il profilo costi/benefici negli Stati membri e si applica sia ai distributori di energia, ai gestori dei sistemi di distribuzione e alle società di vendita di energia, che agli utenti finali. La direttiva indica agli stati membri un obiettivo di risparmio energetico pari al 9% entro il 2016.

Oltre all’attività normativa l’Europa promuove un ampio programma di ricerche sull’energia in generale. Numerosi saggi e studi, aventi come argomento la sostenibilità del consumo e della produzione di energia, sono pubblicati sul sito dell’Unione Europea.

Nel sito EEA è riportata una attenta analisi delle emissioni di anidride carbonica su scala comunitaria con indicazioni sulla ripartizione delle emissioni nei diversi settori.

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Prodotti e servizi ecocompatibili

19 Giugno 2017

Pannelli fotovoltaici

Celle solari ad alta efficienza a base di silicio monocristallino e multicristallino. La Società è in grado inoltre di fornire moduli fotovoltaici monocristallini e multicristallini.

Servizi di gestione energia

La Divisione Gas and Power offre numerosi servizi di consulenza tecnica, divisi in due categorie d’intervento: energia e metauto.I servizi energia riguardano: cogenerazione, analisi energetica, climatizzazione, centrali termiche, qualità gas, impianti di regolazione e misura, aggiornamento professionale.
Attraverso i servizi metauto si realizzano studi per valutare la fattibilità tecnico economica di un impianto di rifornimento metano per auto.

Metano per auto

Un carburante alternativo è rappresentato dal metano per auto che permette di raggiungere ottime prestazioni, bassi consumi, ridottissime emissioni e assenza, quasi completa, di residui carboniosi oltre alla ridotta rumorosità complessiva del motore.

Carburanti e lubrificanti ecocompatibili

Con il Programma Integrato di Ricerca Clean Diesel Fuel, si pone, in un’ottica di lungo termine, l’obiettivo di individuare formulazioni ottimali di nuovi carburanti e lubrificanti in grado di migliorare le prestazioni motoristiche e di ridurre significativamente le emissioni di particolato.

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Evitare carichi superflui in auto

19 Giugno 2017

Evitare di portare grossi carichi inutili dentro l’auto, è una scelta assolutamente vantaggiosa: un peso di anche soli 20 kg causa un consumo aggiuntivo di carburante dello 0,5% pari a 10 euro all’anno.

Evitare di portare carichi pesanti e non necessari dentro l’auto, oltre che per la schiena, è una scelta vantaggiosa per l’ambiente e per il portafoglio: più l’auto è pesante, più consuma. Quindi, verifica che il tuo bagagliaio non contenga carichi superflui che appesantiscono la macchina, come le catene da neve durante i periodi estivi.

Come si calcola il consumo aggiuntivo?
Calcolare l’extra-consumo è relativamente semplice: l’1% di extra-peso, ad esempio un peso addizionale di 15 kg su un’auto di classe media che pesa circa 1.500 kg, causa un sovraconsumo di carburante dello 0,35%.

Altre iniziative
In generale, è utile riflettere sul fatto che, quando usi l’auto, per spostare te stesso (50-100 kg) sposti un oggetto (l’auto stessa) che pesa almeno 1.500 kg! Quando puoi, condividi la macchina con altri passeggeri o, meglio, vai a piedi o in bicicletta. Il 30% dei tragitti percorsi in auto in Europa copre distanze inferiori ai 3 km.

* I risparmi indicati sono calcolati con riferimento a una famiglia italiana “tipo” di quattro persone.

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Non utilizzare accessori che penalizzino l’aerodinamica dell’auto

19 Giugno 2017

In autostrada, evitando l’uso di portapacchi e simili quando non necessari, puoi ridurre il consumo di carburante di circa il 10% in ogni viaggio e risparmiare in un anno oltre 10 euro.*

L’aerodinamica influenza in modo significativo non solo il comportamento di un veicolo su strada, ma anche il consumo di carburante. Più alta è la resistenza del veicolo all’aria, più alti saranno i consumi di carburante.

Tutti i modelli di veicoli sono sottoposti a test nelle gallerie del vento per ottimizzarne le proprietà aerodinamiche. La presenza di oggetti sul tetto e antenne peggiorano le proprietà aerodinamiche del veicolo in virtù della loro resistenza all’aria: l’entità dell’effetto dipende dalla sezione dell’oggetto che si oppone al moto. Portapacchi e portasci vanno dunque smontati quando non utilizzati. Se occorre disporre bagagli sul tetto conviene porre i più bassi avanti nel senso di marcia, meglio se in appositi contenitori aerodinamici. L’utilizzo di appendici che penalizzano l’aerodinamica comporta un extra-consumo di carburante tra il 10% e il del 20%, che è maggiore soprattutto ad alte velocità. Ad esempio, considerando in autostrada una velocità media di 120 km/h l’extra-consumo può raggiungere quasi il 40% per l’utilizzo di carichi ingombranti sul tetto.

Evitando di utilizzare portapacchi e simili in autostrada quando non sono essenziali può quindi tradursi in risparmi consistenti.

Altre iniziative
Anche i finestrini aperti peggiorano l’aerodinamica, causando correnti addizionali che fanno aumentare la resistenza all’avanzamento complessiva del veicolo. È pertanto buona regola tenere chiusi i finestrini, soprattutto quando si raggiunge una velocità superiore agli 80 km/h. In termini di consumi energetici, infatti, alle alte velocità conviene utilizzare l’aria condizionata per il raffrescamento.

* I risparmi indicati sono calcolati con riferimento a una famiglia italiana “tipo” di quattro persone.

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Scegliere lubrificanti “Fuel Economy”

19 Giugno 2017

Quando cambi l’olio, chiedi i lubrificanti “fuel economy” che consentono al tuo motore di consumare meno. Costano un po” di più, ma durano il doppio e in città ti permettono di risparmiare fino al 4% di carburante, oltre 50 euro all’anno.

Il compito principale che l’olio deve svolgere è quello di lubrificare gli organi meccanici in movimento relativo, in modo da ridurre al minimo gli attriti all’interno del motore e dunque contenere in maniera significativa anche i consumi di carburante.
I lubrificanti fuel economy sono studiati appositamente per ridurre gli attriti meccanici grazie alla presenza di additivi speciali appositamente studiati. Presentano ottime proprietà di scorrevolezza sia a freddo, facilitando l’avviamento del motore nei mesi invernali, sia a caldo, grazie alla bassa volatilità dei loro componenti che permette di contenere i consumi di olio.
Mostrano ottime caratteristiche antiusura, che garantiscono una lunga durata degli organi in moto e riducono la necessità di manutenzione, e caratteristiche di stabilità fisico-chimica per la presenza di speciali basi sintetiche, che si oppongono alle alterazioni termo-ossidative dovute alle elevate temperature e alla presenza di aria nel motore.

Il risparmio di carburante prescritto dalle specifiche ACEA (European Automobile Manufacturers Association, associazione di 13 case costrittrici automobilistiche europee) affinchè un lubrificante sia considerato fuel economy è in media del 2,5%, ma in ciclo urbano arriva fino al 4%. Il maggior costo (in media +5 /litro, ovvero circa 20 in pi su ogni cambio d’olio, che con un lubrificante tradizionale costa circa 50 ) è completamente ripagato dalla durata doppia dei lubrificanti fuel economy rispetto a quelli tradizionali.

Quando cambi l’olio, dunque, chiedi i lubrificanti “fuel economy”: ti conviene!

Ogni quanto va sostituito l’olio?
Per saperlo puoi consultare il manuale “uso e manutenzione” della tua auto. In genere per le auto moderne un lubrificante tradizionale va cambiato ogni 10.000-15.000 km, ovvero in media una volta all’anno (soprattutto per le auto diesel), mentre i lubrificanti “fuel economy” vanno cambiati una volta ogni 2 anni.

Ogni quanto va sostituito il filtro?
Anche per questo puoi consultare il manuale della tua auto. Comunque, in genere, il filtro dell’olio va cambiato almeno ad ogni cambio d’olio, oppure prima se si cambia il tipo di lubrificante.

Altre iniziative
Quando fai cambiare l’olio, approfittane per far fare una revisione completa alla tua auto (ad esempio l’eventuale cambio del filtro dell’aria e del carburante). Una corretta manutenzione non è perdita di tempo nè un’inutile spesa, bensì un guadagno!

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Scegliere pneumatici “fuel saver”

19 Giugno 2017

Quando sostituisci le gomme, chiedi pneumatici “fuel saver” appositamente studiati per minimizzare la loro resistenza al rotolamento, ovvero il loro attrito con l’asfalto. Costano come quelli convenzionali, sono altrettanto sicuri, ma ti permettono di ridurre i consumi di carburante fino al 3% in città e fino al 5% nei tragitti extraurbani, con un risparmio di 80 euro all’anno.*

Tale propriet è garantita dalla specifica struttura e dai materiali del battistrada, studiati per garantire una bassa resistenza al rotolamento (rolling resistence).
La resistenza al rotolamento, infatti, genera una forza resistente che si oppone al moto e che deve essere vinta dal motore, con conseguente dispendio di energia (4-7% del consumo totale di energia di un autoveicolo).

È testato per le autovetture che un aumento del 10% del valore di rolling resistence comporta una riduzione dell’1-2% del consumo di carburante.
Il basso valore di rolling resistance dei pneumatici fuel saver, di oltre il 30% inferiore rispetto ai pneumatici tradizionali, è subordinato al mantenimento di un adeguato livello di pressione.

Cosa fare?
Quando sostituisci le gomme chiedi al tuo gommista pneumatici “fuel saver”. Generalmente i pneumatici fuel saver hanno lo stesso prezzo di quelli convenzionali e sono altrettanto affidabili in termini di aderenza e tenuta di strada.

Altre iniziative:
Ricordati di controllare regolarmente la pressione dei tuoi pneumatici, almeno una volta al mese. Così facendo potrai risparmiare in media il 3% del carburante.

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Controllare la pressione dei pneumatici almeno una volta al mese

19 Giugno 2017

Accertandoti regolarmente che la pressione dei tuoi pneumatici sia quella corretta (indicata dalla casa costruttrice per ciascun modello) puoi ridurre di circa il 3% i consumi di carburante e risparmiare oltre 60 euro all’anno.

Se la pressione dei tuoi pneumatici è inferiore al livello ottimale si ha un extra-consumo di carburante variabile tra il 2% e il 4% dovuto alla maggiore resistenza al rotolamento (+10%), ovvero un maggior attrito tra pneumatici e fondo stradale, con conseguenti dissipazioni di energia.
I pneumatici sgonfi comportano anche perdite di aderenza e minore controllo del veicolo, soprattutto sul bagnato, e aumentano la distanza di frenata.
Inoltre i pneumatici sgonfi si logorano più velocemente, per cui durano il 40% in meno e vanno cambiati prima.
Per evitare tutto ciò, controlla la pressione dei tuoi pneumatici ogni due settimane se puoi, o almeno una volta al mese. Le perdite d’aria che fanno sgonfiare i pneumatici sono del tutto naturali e ogni mese fanno ridurre la pressione di circa il 5%.

Come si controlla la pressione?
Non a occhio! Uno pneumatico può subire un abbassamento di pressione senza che vari il suo aspetto. Un controllo accurato si può avere solo con un misuratore preciso della pressione. Inoltre, bisogna sempre misurare la pressione dei pneumatici a freddo avendo guidato meno di 3km oppure dopo 10 minuti dallo spegnimento del motore. Nel caso di veicolo a pieno carico occorre gonfiare i pneumatici di 0,2-0,3 bar oltre il valore indicato dalla casa costruttrice.

A che pressione bisogna gonfiare i pneumatici?
La pressione alla quale gonfiare i pneumatici è indicata dalla casa costruttrice per ogni specifico modello di autovettura, ed è riportata nel libretto “uso e manutenzione” dell’auto e in genere anche su un apposito adesivo sulla portiera o sul portellino del carburante. In genere, per le utilitarie di classe media la pressione ottimale a cui devono essere mantenuti i pneumatici varia tra i ~2,2 e i 2,4 bar.

Altre iniziative:
Se è giunto il momento di sostituire le gomme della tua auto, ovvero generalmente se hai percorso più di 50.000-60.000 km, potresti comprare i pneumatici “fuel saver”.

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