Un’informatica ecosostenibile è un obiettivo fondamentale di Eni ICT. Il nostro impegno è quello di introdurre innovazioni tecnologiche che abbiano l’effetto di favorire un uso migliore e più razionale delle risorse disponibili perché è un errore credere che l’ICT verde comporti costi maggiori e performance più basse.
Il sistema di videoconferenze
Il Progetto “Videoconferenze in tutto il mondo”, lanciato da Eni nel 2005, è in via di completamento, ma già si prevedono ulteriori implementazioni nei prossimi anni. Il sistema di videoconferenze Eni collega già oggi quasi 50 sedi di Eni nei diversi Paesi del mondo.
La videoconferenza è uno strumento molto efficace per migliorare la comunicazione in un’azienda multinazionale come Eni poiché sostituisce non solo le riunioni ordinarie fra dipendenti di sedi diverse, ma permette inoltre di organizzare riunioni in tempi brevissimi, favorendo il lavoro in team, riducendo il tempo ed il disagio di continue o lunghe trasferte.
La riduzione delle trasferte e quindi minor utilizzo dei mezzi di trasporto – aerei e automobili in particolare – riduce i consumi energetici e conseguentemente le emissioni di gas serra nell’atmosfera, contribuendo alla attenuazione dei cambiamenti climatici.
In particolare nel 2007, il progetto ha consentito un risparmio di circa 11 kton di CO2.
L’aumento costante dell’utilizzo nel corso degli anni permetterà di “risparmiare” quantitativi sempre più grandi di gas serra.
La virtualizzazione e il consolidamento dei server
Eni ha avviato un progetto di riduzione del numero dei server conseguibile attraverso la loro “virtualizzazione” e “consolidamento”.
Nei due centri di elaborazione dati di San Donato Milanese e Inverno, sono stati infatti realizzati i seguenti interventi:
- sostituzione dei server con macchine virtuali, che svolgono le stesse funzioni che venivano precedentemente svolte dalle macchine reali. Con un unico server virtuale è infatti possibile simulare – grazie a tecnologie innovative – l’hardware di molti server reali. 700 delle vecchie macchine sono state sostituite con 18 server virtualizzati.
- è stato ridotto il numero dei server grazie ad un processo di consolidamento fisico. Gli elaboratori erano infatti molto numerosi perché dotati di una minore potenza di calcolo, con il risultato che i consumi energetici – per alimentare le macchine e per raffreddare i locali dove si trovavano – erano molto elevati. 200 vecchi server sono quindi stati consolidati su 4 nuove serverfarm, capaci di gestire in modo assolutamente efficace e dinamico il carico di lavoro;
Aumentare la potenza dei server e diminuire il loro numero ha quindi l’effetto di ridurre in modo significativo i costi relativi al consumo energetico, che, secondo quanto è stato calcolato dai nostri esperti, possono essere valutati in 4.286.574 KWh risparmiati in un anno.
Questo significa per Eni una diminuzione di 2.489 tonnellate all’anno di CO2 disperse nell’atmosfera.
Per comprendere cosa significa il risparmio energetico che consegue all’adozione dei nuovi server, abbiamo calcolato che lo stesso risparmio sarebbe ottenuto se 2.766 dipendenti non si recassero più tutte le mattine in macchina in ufficio per un anno intero.
La World community Grid
Eni in collaborazione con IBM, aderisce a World Community Grid, un’iniziativa no profit, che impiega la capacità di elaborazione inutilizzata dei pc per creare una rete di calcolo al servizio di progetti scientifici, ambientali e socialmente utili.
Aderendo a WCG, Eni metterà a disposizione la capacità di calcolo della propria rete di personal computer a favore di diversi progetti umanitari come AfricanClimate@Home, per il miglioramento dei modelli di previsione meteorologica del continente africano e FightAIDS@Home per gli studi contro la Sindrome da immunodeficienza acquisita.
Sostenendo questo progetto Eni prosegue nel suo impegno in favore di un utilizzo più efficiente delle risorse energetiche. Se infatti tutti i 16.000 computer circa di Eni fossero collegati al World Community Grid, si potrebbe realizzare un risparmio energetico di emissioni di 860 tonnellate di CO2 all’anno. Fino alla data del 14 gennaio 2008, Eni ha già erogato l’equivalente di 3 anni, 260 giorni, 13 ore e 6 minuti di tempo per l’elaborazione dei dati a favore di progetti umanitari.